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Gaza, MSF: “almeno 6 feriti da bombardamenti e proiettili israeliani, tra cui donne e bambini”

Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia l’ennesimo spargimento di sangue a Gaza. I team di MSF continuano a prestare soccorso ai feriti, tra cui donne e bambini con fratture esposte e ferite da arma da fuoco agli arti e alla testa, degli attacchi israeliani dello scorso 19 novembre.

“Verso le 11 del mattino abbiamo sentito degli spari provenienti dai quadricotteri. Poco dopo, abbiamo ricevuto 2 feriti” racconta Zaher, un infermiere di MSF che lavora in una clinica mobile a Gaza City. “La prima vittima era una donna con una ferita alla gamba. Poco dopo è arrivata una bambina di 9 anni con una ferita al viso causata dai colpi sparati dai quadricotteri”.

I team medici di MSF che lavorano nelle cliniche mobili a Kamal Adwan a Gaza City, ad Al Shifa a Gaza City, e all’ospedale Nasser di Khan Younis, hanno curato almeno 6 pazienti, tra cui un ragazzo di 15 anni e un uomo di 71 anni, con ferite causate dai bombardamenti aerei e dai proiettili israeliani. Molti altri sono stati curati sempre in queste strutture dal personale del ministero della salute, e dal personale dell’ospedale Al Ahli a Gaza City, dove MSF fornisce il proprio supporto.

“Ho sentito il rumore di un missile, poi di un secondo missile, e poi ho perso conoscenza… Ho aperto gli occhi e ho visto mio padre a terra, e ho visto i miei 3 fratelli a terra, coperti di sangue e polvere ovunque” racconta Mohammed Malaka, un paziente dell’ospedale Al Shifa. “Sentivo persone urlare, le tende erano ridotte in cenere e c’erano persone distese a terra ovunque”.

Questa è l’ultima ondata di violenza israeliana in una serie di attacchi contro i palestinesi a Gaza che, secondo il ministero della salute, dall’11 ottobre ha causato più di 300 morti e oltre 760 feriti. Dopo due anni di guerra e orrori incessanti, i palestinesi sono ora sfollati, esausti e devono affrontare un freddo inverno senza beni di prima necessità, tra attacchi israeliani intermittenti in tutta la Striscia. MSF continua a chiedere la protezione di tutti i civili, del personale sanitario e delle strutture sanitarie.

 

 

(23 novembre 2025)

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