Aveva citato il
Terzo Reich, il presidente
Mattarella, e non lo aveva fatto a caso o perché aveva dormito male la notte precedente. Si riferiva a fatti precisi come l’invasione senza motivo, se non l’imperialismo post-comunista e post-sovietico più bieco, di uno stato sovrano indipendente e democratico e della sua popolazione. E aveva parlato del ’29 del secolo scorso, il
presidente Mattarella, riferendosi a ciò che esplose dopo quella drammatica crisi economica.
“Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista.
Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa.
L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”.
Una critica tanto puntuale, precisa e documentata non poteva passare inosservata agli scendiletto di Putin che hanno reagito come
scendilettismo impone: “Invenzioni blasfeme”, ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, prendendosi la briga di esprimere condanna contro le parole del presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica
di un paese sovrano, e affidando l’attacco alla Tass.
L’accostamento, Putin-Terzo Reich, è stato fatto dal presidente Mattarella il 5 febbraio
durante un discorso di ventotto minuti dopo che gli era stata conferita una laurea
honoris causa e all’interno di una
lectio magistralis in cui, tra le altre cose, paragonava l’attuale situazione mondiale a quella degli anni Trenta del secolo scorso. La
lectio magistralis sosteneva, tra gli altri argomenti affrontati, che
il protezionismo e la fine del diritto internazionale avevano contribuito a spalancare le porte alla seconda guerra.
(14 febbraio 2025)
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