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I populisti vincono il referendum, ma perdono l’Italia e parlano di trionfi

di Daniele Santi #Maicondimaio twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

Luigi Di Maio non sa cosa dire e dice una cosa esilarante: “Ora avanti con una Legge proporzionale che garantisca la Governabilità” quando anche i sassi sanno che la Legge Proporzionale bon garantisce la governabilità. L’impreparazione al potere che fallisce e continua a dettare legge come se avesse vinto. Poveracci. Poi l’assalto populista: dovremo partire dal tagliare lo stipendio ai parlamentari.

E magari potrebbe cominciare dal suo staff agli Esteri, tanto mastodontico quanto inefficiente.

E’ il verbo dello Sconfitto. Lo Sconfitto è l’ometto politico che invocava il linciaggio se mai fosse salito e sceso da un’auto blu, quelle auto blu che erano “il male assoluto”. Questo prima che scoprisse la domotica. E’ felice come una pasqua, l’ometto politico, e come tutti coloro che sono troppo felici non ragiona più. Gode perché ha stravinto il referendum (stravinto? ma tutti i partiti erano per il “Sì”), e non si accorge che ha straperso l’Italia.

Il PD ha già cominciato a dettare condizioni. Il M5S dal 2018 ha perso oltre il 20% dei voti. Non sanno fare politica, non hanno identità né capacità, non hanno programmi. Negli ultimi due anni lo hanno visto tutti. Se restano lì ancora un po’ sono destinati a scomparire. A meno di un miracolo. Un miracolo che di cognome non faccia né Di Maio, né Crimi, né Raggi e nemmeno Appendino.

 

(21 settembre 2020)

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