Pubblicità
2.8 C
Castellarano
Pubblicità

Controlli in stazione: due denunciati

Un 30enne finito nei guai per minaccia aggravata in quanto fatta con un collo di bottiglia infranto l’altro per porto abusivo di armi per il possesso di un cutter [.....]
HomeCultura Emilia RomagnaTornano le Giornate Fai di Primavera: sabato 23 e domenica 24 marzo...

Tornano le Giornate Fai di Primavera: sabato 23 e domenica 24 marzo in Emilia-Romagna aperti al pubblico 51 siti in 25 località

di Redazione #Bologna twitter@bolognanewsgaia #Cultura

 

Tornano le Giornate Fai di Primavera. Sabato 23 e domenica 24 marzo sarà un week-end dedicato all’immenso patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese, in cui vengono aperti al pubblico in tutta Italia palazzi, musei, residenze, parchi e siti solitamente chiusi ai visitatori. Luoghi sconosciuti e spazi spesso “segreti”.

In Emilia-Romagna i beni fruibili sono 51 in 25 località,con più di 2mila studenti dei licei che faranno da guida – gli “apprendisti ciceroni” – in un incontro e uno scambio fra generazioni. Volontari del progetto “Fai ponte tra culture”, proporranno visite speciali in lingua (www.giornatefai.it).

Tra i luoghi aperti in Emilia-Romagna (nell’allegato sono indicati indirizzi, orari di apertura e modalità di accesso) si segnalano in particolare: il Palazzo Ducale a Modena; Villa Aldrovandi Mazzacorati e il teatro settecentesco a Bologna; Palazzo Romagnoli a Cesena; il Santuario della Beata Vergine della Suasia a Civitella di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena; la Rocca Pallavicino-Casali a Monticelli d’Ongina (Pc); il Castello della Maggia di Gariga a Podenzano, sempre nel piacentino; Palazzo San Giacomo a Russi di Ravenna; la Chiesa dei SS. Girolamo e Vitale a Reggio Emilia; la Torre Campanaria a Pieve di Cento.

L’iniziativa è stata presentata oggi in Regione dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. Presenti anche il presidente regionale Fai Emilia-Romagna Marina Senin Forni, il referente culturale Fai Emilia- Romagna Vincenzo Vandelli, il referente regionale Fai Emilia-Romagna Barbara Rossi e Albana Temali, rappresentante del gruppo Fai Ponte tra culture di Bologna.

“Ogni giorno sono nel territorio – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – incontro le persone e le comunità locali di questa splendida regione: dalle aree appenniniche alla Costa, dalle città ai borghi montani, dai piccoli Comuni alla Bassa e le terre lungo il Po, e ogni volta scopro angoli e realtà di grande bellezza e suggestione. In Emilia-Romagna abbiamo 11 siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco, fra città d’arte e edifici storici, aree paesaggistiche e naturali. Per questo, mai come nelle Giornate Fai di Primavera, dovremmo avere la consapevolezza del tesoro che abbiamo fra le mani, per viverlo a pieno. Sono sempre di più gli italiani e gli stranieri che lo scoprono, visti i 60 milioni di presenze turistiche che abbiamo registrato nel 2018, ma certo è che il prossimo fine settimana abbiamo una grande occasione per rendere omaggio alla nostra terra, apprezzandola una volta di più: un’occasione davvero non perdere”.

 

Fai, ponte fra culture

In particolare, quest’anno è stata data particolare rilevanza a un progetto che è divenuto nel tempo organico alla Fondazione. Si tratta di “Fai ponte tra culture”,che intende mettere in massimo rilievo l’importanza che l’accoglienza e la diffusione delle culture di diversa provenienza hanno portato al nostro patrimonio culturale. Il patrimonio viene valorizzato non solo dal punto di vista storico artistico ma anche antropologico, riscoprendo i legami, antichi o recenti, tra l’Italia e il resto del mondo, le reciproche influenze e connessioni.

Secondo Andrea Carandini, presidente Fai, “la nostra patria appare come un amalgama di metalli preziosi, di origine ora indigena, ora forestiera e ora perfino esotica, prodottosi nell’espressione geografica che viene considerata ancora oggi il più significativo e bel crogiolo del Pianeta. Nello spirito di questa lega specialissima di cui è composta la Nazione, il Fai presta al paese la sua opera sussidiaria in armonia con l’articolo 118 della Costituzione, essendo convinto che una pubblica opinione informata e attiva sia essenziale al Paese al fianco delle sue rispettate istituzioni. Proprio a partire dalla concretezza dei suoi beni, il Fai ha appreso che il carattere della patria sta nelle contaminazioni e nelle influenze che si sono rivelate non infezioni e malattie, ma opportunità molteplici da comporre come i colori: separati sulla tavolozza, e miracolosamente integrati nella pittura”.

Per questo in tutta Italia sono stati riscontrate connessioni e contaminazioni che saranno messe in evidenza dalle stesse comunità straniere che vengono coinvolte nel progetto. In Emilia-Romagna sono state individuate influenze culturali straniere a Reggio Emilia nella Chiesa del Cristo e a Ravenna nella Chiesa dello Spirito Santo di rito ortodosso dove saranno cittadini rumeni, ucraini e moldavi ad accogliere il pubblico.

Il progetto “Fai ponte tra culture” si realizza anche nelle numerose visite dei beni aperti nelle Giornate Fai di Primavera a cura dei mediatori culturali che, dopo un corso di approfondimento sulla storia e cultura delle città in cui risiedono, contribuiscono alla diffusione all’interno delle loro comunità d’origine della conoscenza della stessa iniziativa Fai.

 

I numeri Fai in Emilia-Romagna

Il Fai in Emilia-Romagna è rappresentato dalla presidenza regionale, dal referente regionale e da 10 delegazioni, 11 Gruppi Fai, più di 14.000 aderenti e 8 Gruppi Fai Giovani con oltre 1.400 ragazzi e ragazze coinvolti. Si ricorda di verificare sul sito www.giornatefai.it gli orari delle aperture in quanto possono subire variazioni.

 

 




 

 

(19 marzo 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata