Insomma se il
Recovery Fund è realtà lo si deve anche, se non soprattutto, alle battutine e alle “pungolature” di
Giorgia Meloni e dei suoi
compagnucci di
Fratelli d’Italia, quelli che in Europa votano contro le misure d’aiuto all’Italia per poi venire in Italia a dire che l’Europa non fa niente.
La
Le Pen della Garbatella si vanta del nulla, e come potrebbe
non vantarsi se considerate che
sul nulla aprogrammatico il suo partito esiste, e che sul nulla di cui lei parla, gridando e distruggendo concetti per ridurli al nulla, è riuscita in pochi mesi a costruire
il 14,5% di consensi potenziali?
Lei, la
le Pen della Garbatella, si sente giustamente
molto brava perché i sondaggi avanzano, ma ciò non è certo dovuto alle sue capacità – ottima dialettica, vuota ma efficace, fanatismo, simboli obsoleti ammantati di neofascismo sovranista, una bella capigliatura e la bandiera d’Italia sventolata in ogni momento proprio come se al partito interessasse il bene dell’Italia e non invece
il poltronificio che il centrodestra mette a disposizione dei fedeli alla linea. Del resto l’acriticità degli elettori di quella parte politica sono
quella roba lì: incapaci di qualsiasi nota sensata, di qualsiasi pensiero articolato che presupponga la visione della realtà, alla ricerca dell’uomo forte, o della
uoma forte, che gliela raccontino bene e dicano
“ci penso io”.
Così essi votano: si tolgono i pensieri e poi maledicono il governo. Quel governo
che hanno votato loro.
Così non fa nemmeno sorridere più di tanto che
La Bionda Sovranista dei BOT patriottici [sic] si assuma meriti che non ha. La
Le Pen della Garbatella non ha
pungolato l’UE sul
Recovery Fund, come afferma in modo
vanesio, ha fatto anzi
tutto il possibile per ostacolare la concessione di fondi dall’UE all’Italia alleandosi con i
paese che l’Italia non volevano aiutare con l’obbiettivo molto semplice di poter
soffiare sul fuoco del malcontento del suo elettorato ed andare al potere sulla pelle delle sofferenze altrui.
Opportunismo più bieco raramente si è visto. Ed ha anche il coraggio di
vantarsi di ciò che
non ha fatto.
(29 maggio 2020)
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