C’è tempo fino a lunedì 27 ottobre per candidarsi al percorso di formazione per aspiranti tutori e tutrici volontari disponibili ad assumere a titolo gratuito la tutela di minori stranieri non accompagnati, in conformità con le linee guida dell’Autorità Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Sono 8 gli incontri in programma dall’8 novembre al 20 dicembre, organizzati dall’Ufficio della Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Emilia-Romagna in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, il Tribunale per i minorenni di Bologna e l’assessorato al Welfare della Regione Emilia-Romagna. Gli appuntamenti si svolgeranno principalmente online ad eccezione dei due incontri di apertura e chiusura, che si terranno in presenza presso le sale della Regione Emilia-Romagna a Bologna.
L’iscrizione al percorso formativo è subordinata all’avvenuto completamento delle procedure di candidatura presso l’Ufficio della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Pertanto, prima di presentare la richiesta di iscrizione al corso, ci si deve registrare o essere già registrati come “Aspirante tutore volontario” all’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, seguendo l’iter indicato al questo link.
La durata del corso è di 24 ore: la frequenza minima è di almeno l’80% delle ore.
Chi è il tutore volontario
I tutori volontari sono privati cittadini disponibili a esercitare la rappresentanza legale di un minorenne straniero arrivato in Italia senza adulti di riferimento. Il tutore volontario, a partire dalla motivazione e dalla sensibilità a svolgere funzioni nel superiore interesse del minore, deve instaurare innanzitutto un rapporto affettivo e di sostegno educativo al minore per poter attuare con efficacia i suoi compiti.
I suoi principali compiti sono: esercitare la rappresentanza legale del minore; assicurare che sia garantito alla persona di minore età l’accesso ai diritti senza alcuna discriminazione; promuovere il benessere psico-fisico della persona minore di età; seguire i percorsi di educazione e integrazione, verificando che si tenga conto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; vigilare sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione; amministrare l’eventuale patrimonio della persona di minore età. I minori non accompagnati sono collocati presso le strutture di accoglienza o le famiglie affidatarie. Il tutore volontario non è necessariamente l’affidatario.
